Spedizioni di pellet sfuso in stiva e rischio di incendio
Le spedizioni di pellet sfuso all’interno della stiva della nave (bulk shipments) torneranno ad affiancare massicciamente quelle in container da 40″ che hanno sin’ora garantito la maggiore fetta di approvvigionamento per il mercato del pellet italiano ad uso domestico/residenziale. Pertanto potrebbe essere utile per gli importatori considerare il rischio di incendio per autocombustione che caratterizza questa biomassa.
Premesso che la maggior parte di queste spedizioni vengono effettuate in totale sicurezza e senza incidenti, i rischi associati al trasporto di pellet di legno in forma sfusa restano elevati. Inoltre, se si considerano in maniera concomitante il rischio di incendio e i grandi volumi di prodotto stoccato nelle stive delle navi bulk (quasi sempre handy size), allora vale la pena prendere l’argomento sul serio: sia per i potenziali danni economici, che per quelli ambientali.
Caratteristiche del pellet, autocombustione e codice IMSBC
La merce consiste in frammenti di legno compressi in forma di pellet. Il pellet può includere additivi leganti di origine vegetale, ma non tutti i pellet di legno usano tali leganti. Indipendentemente dalla presenza di leganti il pellet stoccato alla rinfusa può surriscaldarsi. I processi coinvolti comportano l’esaurimento dell’ossigeno negli spazi chiusi che contengono il carico e lo sviluppo di monossido di carbonio.
Questi sono pericoli associati al trasporto di pellet di legno affrontati dalla codifica IMSBC. Il codice presenta due tabelle per i pellet di legno. L’unica distinzione tra le tabelle per i pellet con e senza leganti è che la tabella con additivi/leganti classifica il carico come uno che può sviluppare gas infiammabili quando è bagnato. Entrambe le merci sono del gruppo B e il principale pericolo quando sono alla rinfusa, come già detto, è l’esaurimento dell’ossigeno e lo sviluppo di monossido di carbonio.
In comune con molte merci di natura vegetale, il codice IMSBC avverte che i pellet di legno possono subire deterioramento o fermentazione microbiologica quando hanno un contenuto di umidità superiore al 15% (condizione – in effetti – lontana dalle caratteristiche del pellet ad uso domestico e impossibile se trattasi di pellet certificato ENplus, vedi i Requisiti di qualità del Manuale ENplus).
Questi carichi sono tipicamente spediti a livelli di umidità più bassi e il Codice nota che le concentrazioni di gas derivanti dalla fermentazione tendono a non raggiungere livelli infiammabili. A differenza di alcune merci, non c’è l’obbligo di fornire alla nave alcuna documentazione che certifichi il contenuto di umidità.
Ossidazione, autoriscaldamento e incendio
I pellet di legno possono anche generare calore per ossidazione del materiale fibroso anche se il legno tal quale non si riscalda significativamente per ossidazione a temperatura ambiente e brucia solo quando la sua temperatura è significativamente elevata.
Tuttavia il pellet è fatto con legno smizuzzato e questo espone le fibre all’ossigeno nell’aria adiacente le quali possono, quindi, ossidarsi lentamente. Questo processo esaurisce l’ossigeno nella stiva della nave dove viene immagazzinato il pellet. Inolte, il materiale fine prodotto dalla rottura meccanica dei pellet durante la manipolazione può essere più incline all’ossidazione.
L’ossidazione dei pellet di legno o delle polveri di legno rilascia calore. Se questo calore viene generato lentamente, la temperatura del carico può aumentare un po’, ma la situazione si stabilizza. Tuttavia, è possibile che il surriscaldamento dei pellet di legno diventi esponenziale fino al punto di incendio.
Soluzioni ed accorgimenti per la gestione del rischio
Il fattore cruciale è la disponibilità di ossigeno. È generalmente consigliabile trasportare i pellet di legno senza applicare alcuna ventilazione. Questo significa che qualsiasi tendenza all’auto-riscaldamento, e le conseguenze che ne derivano tra cui l’evoluzione del monossido di carbonio e l’esaurimento dell’ossigeno, è autolimitante.
Sebbene il codice IMSBC non faccia riferimento alla necessità di effettuare misurazioni di gas nelle stive durante il trasporto, è raccomandabile la registrazione dei livelli di ossigeno, monossido di carbonio e gas infiammabili durante il viaggio in maniera analoga alle registrazioni effettuate durante il trasporto di carichi di carbone.
Quando si trasportano pellet di legno senza ventilazione, ci può essere il rischio di bagnare le superfici degli stivaggi del carico con la condensa, soprattutto se la nave deve scaricare a basse temperature ambientali. Questo può essere inevitabile a seconda delle condizioni climatiche.
Pratiche navali in caso di fumo
In caso di formazione di fumo, di aumento dei livelli di monossido di carbonio oltre i 100pm o di temperature elevate durante il trasporto di pellet di legno, tutte le stive devono essere immediatamente sigillate se non lo sono già e non devono essere aperte fino allo scarico imminente. È comunque importante notare che l’evoluzione di alti livelli di monossido di carbonio non è necessariamente un’indicazione di un problema.
Come stabilito dal codice IMSBC, tutti gli spazi chiusi sul ponte della nave o negli alloggi che sono immediatamente adiacenti a una stiva contenente pellet di legno devono essere controllati periodicamente per verificare la presenza di monossido di carbonio e bassi livelli di ossigeno. È essenziale un alto livello di vigilanza nel seguire le procedure di ingresso negli spazi chiusi.
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