Perché il vetro della stufa a pellet diventa nero?
Nei social è il solito tran tran, “Perché il vetro della mia stufa a pellet dopo solo pochi minuti dall’accensione diventa nero di fuliggine?”, “Perché si sporca così velocemente?” o ancora “Il vetro della stufa annerisce fino al punto da non vedere la fiamma, è un problema del pellet?” e potremmo proseguire ancora per molto.
Una lunga serie di post vengono pubblicati con frequenza quotidiana nei gruppi facebook che parlano di stufe e pellet mettendo in dubbio a volte la qualità del pellet, a volte della stufa ed altre ancora della canna fumaria. Questo articolo cerca di passare in rassegna tutte le possibili cause (motivazioni spesso concomitanti e collegate fra loro da una logica di causa e conseguenza, come vedremo) e suggerisce, senza pretese di onniscienza, le possibili soluzioni per evitare questo fastidioso (e pericoloso?) fenomeno.
- Possibili cause e soluzioni del vetro sporco della stufa a pellet:
- Quando la causa è una combustione incompleta
- Quando la causa è la taratura non ottimale della stufa
- Quando la causa è un pessimo tiraggio dell’impianto fumi
- Quando la causa è il tipo di pellet utilizzato
- Quando la causa è la cattiva manutenzione della stufa
- Quando la causa è l’ostruzione dei fori di ventilazione
- Quando la causa è l’aspiratore fumi rotto o malfunzionante
- Cicli di annerimento del vetro quali indicatori amici
- Il vetro della stufa diventa nero velocemente, è pericoloso?
Quando la causa è una combustione incompleta
A volte solo dopo poche ore di funzionamento il vetro della stufa a pellet inizia a sporcarsi in modo anomalo, la fuliggine (per intenderci) aderisce al vetro sempre più velocemente fino a rendere il vetro totalmente nero e la fiamma non più visibile. Una fiamma con un colore insolito è spesso preludio di un vetro nero poco dopo l’accensione e la pulizia mattutina.
E’ questo il caso di una combustione incompleta o non ottimizzata in camera di combustione. In caso di scarso comburente (aria/ossigeno insufficiente) si forma una copiosa quantità di fumo nero, la temperatura dei fumi non favorisce la loro evacuazione dalla canna fumaria. L’equilibrio fra combustibile e comburente è il centro della questione. Ottenerlo non è semplice e non è una condizione stabile.
Se nel crogiolo dovesse arrivare poca aria rispetto alla quantità di pellet le ragioni potrebbero essere due. Il primo tentativo da fare è quello di effettuare la pulizia (evidentemente a freddo) del braciere e di tutti i fori di ingresso dell’aria. In questo modo andremmo ad eliminare una causa “meccanica” di sbilanciamento dell’ossigeno sul comburente, ovvero i fori ostruiti.
Se questo non dovesse risolvere probabilmente la combustione avviene in maniera non ottimale a causa della no adeguata taratura dei parametri di combustione. Per risolvere questo problema sarà utile leggere il punto successivo.
Quando la causa è la taratura non ottimale della stufa
Questo punto è strettamente connesso al precedente, infatti, se la combustione è incompleta allora significa che la taratura della stufa non è ottimale o non adeguata al pellet utilizzato. I parametri che influenzano la combustione sono sostanzialmente due: la quantità di combustibile (spesso legata al parametro “coclea“) introdotto nel crogiolo o relativi cicli di caricamento, e la quantità di comburente ovvero di aria – e con essa l’ossigeno naturalmente presente nella miscela di gas – di combustione (legata al parametro “ventola“).
Sono parametri modificabili anche dai non esperti, tuttavia è consigliabile farsi sempre seguire da un tecnico preparato (purtroppo il fai-da-te non sempre è economico) che conosca quel modello di stufa specifico. La parametrazione è fondamentale per individuare, ad ogni “marcia” della stufa, il corretto equilibrio fra pellet ed ossigeno con il duplice scopo di ottimizzare la combustione e quindi renderla più efficiente risparmiando soldi.
Nella caso in questione è interessante sottolineare come una corretta parametrazione, quindi una combustione ottimale sarà in grado di limitare il fenomeno dell’annerimento del vetro o comunque a ritardare il depositarsi dello sporco e la conseguente necessità di pulizia del vetro (sempre a freddo!).
Quando la causa è un pessimo tiraggio dell’impianto fumi
E’ con ogni probabilità il motivo più frequente per cui il vetro della stufa si sporca, diventando nero. Il tubo di scarico dei fumi ostruito non consente il normale passaggio dell’aria dalla camera di combustione all’esterno della casa attraverso la canna fumaria e quindi si generano dei moti di aria circolari in camera di combustione e combustione non ottimale.
Non tutti sanno che la canna fumaria tende ad accumulare le polveri sottili della combustione nella porzione iniziale, quella posta all’uscita della stufa, generalmente posizionata in basso. Un buon impianto dovrebbe prevedere in questo punto uno T o un tappo di ispezione dello scarico dei fumi che andrebbe ispezionato e pulito una volta al mese circa.
Si dovrebbe procedere rimuovendo il tappo di ispezione del raccordo a T (sempre a stufa spenta), aspirare le ceneri (sottilissime) accumulatesi all’ interno di questo tratto di tubo. E’ un’operazione apparentemente facile ma è bene che sia fatta da un tecnico in grado di ricontrollare la tenuta delle guarnizioni al rimontaggio per evitare che i fumi nocivi raggiungano la stanza.
Dopo la pulizia del tubo di scarico della stufa il risultato sarà immediato. Se prima della pulizia il vetro si sporcava in poche ore dall’accensione, dopo la pulizia dopo tre o quattro giorni di utilizzo senza pulizia è possibile che il vetro sia solamente un po’ grigio, opaco, ma non totalmente nero.

Quando la causa è il tipo di pellet utilizzato
E’ possibile che la causa risieda anche nel tipo di pellet utilizzato. Un pellet umido può essere di combustione incompleta e se l’umidità è eccessiva non si riesce a compensare la pessima qualità del pellet lavorando sui parametri di combustione. Va anche detto che il pellet è quasi sempre il primo ad essere incriminato dai CAT e dai tecnici ma ormai è raro trovare pellet (se certificati) eccessivamente umidi o umidi al punto da non poter rimediare con la messa a punto dei valori di combustione. Per approfondimenti si consiglia l’appendice “Esiste una relazione fra pellet umido e fumi?” nella pagina dedicata al parametro “Umidità del pellet“.
Ad ogni modo, se il problema fosse il tipo di pellet ed il tecnico non riuscisse a risolvere agendo sui settings della stufa allora non ci resta che provare a cambiare pellet, è un tentativo semplice e veloce. Per farlo si raccomanda di eseguire il test dopo aver totalmente svuotato il serbatoio dal pellet “inquisito”. Si rimanda la questione della scelta del pellet (questione molto ampia) ad altro articolo dedicato.
Quando la causa è la cattiva manutenzione della stufa
Anche questo punto non è scollegato dai precedenti. Una cattiva manutenzione (pulizia camera di combustione, braciere, canale fumi, cassetto cenere, bocchette di aspirazione, ecc.) concorre ad una pessima circolazione dell’aria e quindi ad una combustione non ottimizzata, non completa, con conseguente formazione di idrocarburi incombusti.
Avete presente quella patina durissima che si deposita sul vetro? Non si chiama “catrame” anche se ci piace utilizzare questo termine perché assomiglia a catrame liquido. Si tratta di sostanze incombuste (non bruciate) generate da una cattiva combustione dell’apparecchio e da una bassa temperatura dei fumi nella canna fumaria. Il termine tecnico è “creosoto“, sostanza che combinata alla fuliggine si manifesta nella forma di durissime incrostazioni che aderiscono tenacemente sia sul vetro che sul metallo.
La manutenzione della stufa e dell’impianto fumi sono fondamentali per evitare il problema del vetro che si sporca subito dopo l’accensione ma l’argomento è ben più ampio. La manutenzione è prima di tutto alla base dell’efficienza (risparmio) e della sicurezza.
Quando la causa è l’ostruzione dei fori di ventilazione
Una caratteristica spesso sconosciuta delle stufe a pellet è la presenza di fori attraverso i quali un sistema interno di ventilazione getta aria lungo la superficie del vetro, sullo sportello anteriore della stufa. Questo flusso di aria è incaricato di veicolare i “traffico” di particelle (ceneri e idrocarburi incombusti) comunque presenti intorno alla fiamma (anche nel caso di combustione regolare) lontano dal vetro.
In pratica, se presente e se efficiente questo stratagemma riduce l’impatto del “nero” con il vetro impedendone o riducendone l’imbrattamento. Ne consegue che qualora questo meccanismo fosse assente, ostacolato o depotenziato allora il vetro tenderebbe a sporcarsi più facilmente.
Una possibile causa di scarsa efficienza di questo sistema di autopulizia (anzi di prevenzione dello sporco) del vetro risiede nell’ostruzione dei fori di ventilazione da parte delle ceneri del pellet. La cura è semplice e prevedibile: pulizia regolare dei fori con aspira-cenere e/o spazzola.
Quando la causa è l’aspiratore fumi rotto o malfunzionante
A volte non è facile rendersi conto che l’aspiratore dei fumi è guasto. Si tratta di un dispositivo che favorisce il flusso di aria di evacuazione dei fumi creando una depressione interna alla camera di combustione (ecco perché lo sportello della stufa è dotato di una guarnizione). Tuttavia la stufa potrebbe funzionare lo stesso (anche se in maniera anomala) anche con la ventola di aspirazione dei fumi rotta o malfunzionante. Infatti, la canna fumaria (se fatta a regola d’arte) tende a creare questa depressione in maniera naturale, con il cosiddetto “tiraggio“.
Un vetro che di sporca facilmente può essere segnale di una rottura dell’aspiratore fumi o di una diminuzione della sua efficienza dovuto al deposito di sporco. La manutenzione o la sostituzione sono assolutamente necessari. Vedi punto seguente.
Cicli di annerimento del vetro quali indicatori amici
I cicli di annerimento della stufa possono essere considerati per un attimo in senso positivo. La velocità con cui un vetro si sporca è lo specchio, chi ha letto sin qui lo avrà ben compreso, dell’efficienza della combustione e del livello di manutenzione e pulizia della stufa e del sistema fumario. Tanto maggiore è la velocità con cui il vetro diventa scuro, tanto più ci staremo avvicinando alla necessità di un intervento di manutenzione, ordinaria o straordinaria.
La velocità con cui il vetro della stufa diventa nero, la frequenza con cui siamo chiamati a pulire il vetro sporco, ci deve far capire quanto siamo vicini o lontani dal momento in cui dovremo ispezionare lo scarico dei fumi, pulire internamente la stufa dalle ceneri, liberare le bocchette di aspirazione o i fori del crogiolo o di ventilazione del vetro. La manutenzione non è un optional, non va effettuata quando il funzionamento si interrompe ma deve essere accuratamente programmata e se notiamo che il vetro si sporca più rapidamente allora l’intervento di manutenzione dovrebbe essere anticipato.
Il vetro della stufa diventa nero velocemente, è pericoloso?
Se il vetro annerisce troppo velocemente (non possiamo stabilire un tempo esatto anche perché andrebbe definito il concetto di “vetro nero” ma non è misurabile), diciamo se diventa totalmente nero da oscurare la fiamma in poche ore (ad esempio), è un chiaro segnale che la combustione non avviene in maniera incompleta e che i fumi non riescono ad essere evacuati correttamente.
In questo caso, se la normale attività di manutenzione che compete al consumatore non riesce a risolvere il problema, è assolutamente necessario contattare un tecnico specializzato fumista o spazzacamino o il centro assistenza territoriale della propria stufa per verificare eventuali malfunzionamenti. Non è il caso di allarmarsi o spaventarsi ma occorre essere consapevoli una combustione non ottimale ed una evacuazione dei fumi non efficiente possono portare all’accumulo di sostanze nocive per la salute.
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